LUOGHI D'ARTE E CULTURA
BOLOGNA
Hai in programma un viaggio a Bologna? Forse ti stai chiedendo cosa vedere in città, quali monumenti e musei visitare.
Abbiamo raccolto alcuni consigli che ti aiuteranno a organizzare la tua visita tra i vicoli del centro storico e nei dintorni di Bologna. Il centro storico è molto affascinante,perdersi per le sue vie è il modo migliore di visitare la città, respirando direttamente l’atmosfera tradizionale e il folklore emiliano dato dai colori caldi degli edifici e dai profumi del cibo tipico .
Perchè visitare Bologna
Città d’arte, cultura e commercio , Bologna è nota per i quasi 40 km di portici, i più lunghi del mondo, per l’università più antica del mondo. La città si fregia del titolo "Città creativa della Musica UNESCO" e vanta un centro storico medievale tra i più estesi e meglio conservati d’Europa, brulicante di locali, osterie, teatri e botteghe.
Patria di grandi artisti tra cui , Guido Reni, i Carracci, Guercino, Aspertini,Giorgio Morandi, Lucio Dalla il suo fascino ha catturato anche personaggi illustri come Mozart, Carducci, Dante, Rossini e il Nobel per la Fisica, Guglielmo Marconi.
Una città da visitare: come meta per un weekend o come tappa fondamentale in un viaggio alla scoperta dell'Emilia Romagna.
E' una città che ha molto da offrire a chi la visita: testimonianze storiche, capolavori dell'arte e della tavola. A Bologna si percepisce chiaramente il piacere per il buon vivere che hanno i suoi abitanti.
Piena di vicoletti da scoprire e di leggende da narrare, Bologna vi aspetta con tutti i suoi itinerari, lungo le antiche vie e gli infiniti portici, ma anche lungo i suoi canali, una meraviglia tra tante del tutto inattesa, risalenti al XII secolo e visitabili anche nei percorsi sotterranei.
Un ricco patrimonio di opere artistiche è racchiuso nei suoi numerosi Musei e Gallerie, così come nei molteplici edifici religiosi tra i quali primeggiano il Complesso di Santo Stefano; quello di San Domenico che custodisce l’arca marmorea con le spoglie del Santo, opera di Nicolò dall'Arca con sculture di Michelangelo, e infine Santa Maria della Vita, che vanta un altro capolavoro di Nicolò dall'Arca, il gruppo plastico della Pietà.
Tutti i luoghi più interessanti di Bologna, sono all'interno delle mura, e quindi facilmente raggiungibili a piedi.
Ma oltre alle molteplici attrazioni culturali nel centro della città, Bologna vi darà la possibilità di scoprire tutta la sua bellezza dall’alto dei suoi colli .
A Sud di Bologna, i colli rappresentano una riserva di verde a pochi minuti dal centro storico da cui ammirare la città. Qui si nascondono gioielli architettonici monumentali quali ville, chiese e monasteri. Tra questi, a poco più di 1 km dal centro storico, si segnalano la Chiesa di San Michele in Bosco e il Santuario della Beata Vergine di San Luca, sul Colle della Guardia. Il Santuario, luogo caro e venerato dai bolognesi nonché confortante approdo visivo per chi rientra in città, è raggiungibile a piedi, percorrendo il più lungo portico della città (circa 4 km) o con una navetta.
Bologna è ancora una città a misura d’uomo e, almeno nella zona del centro storico, le distanze si coprono a piedi in poco tempo. Arrivati in città, è consigliabile lasciare l' auto in uno dei numerosi parcheggi perché il centro è Zona a Traffico Limitato.
I primi insediamenti di Bologna risalirebbero almeno al I millennio a.C., fu un importante centro urbano dapprima sotto gli Etruschi e i Celti, poi sotto i Romani e, nel Medioevo, come libero comune.
Capitale settentrionale dello Stato Pontificio a partire dal Cinquecento, ebbe un ruolo molto importante durante il Risorgimento e, durante la seconda guerra mondiale, fu un importante centro della Resistenza. Nel secondo dopoguerra, come buona parte dell'Emilia, è stata governata quasi ininterrottamente da amministrazioni di sinistra.
Dallo stile medievale e capoluogo di una regione con grandi passioni culinarie, motoristiche e politiche, la sua storia si intreccia con quella di grandi personaggi attivi nel campo della scienza, delle lettere e dell'arte, Bologna è oggi punto di riferimento per quanto riguarda la cultura europea contemporanea.
Curiosità perchè Bologna viene soprannominata: La Dotta, la Grassa, la Rossa e la turrita.
"La Dotta", per la sua antica Università, “Alma Mater Studiorum” fondata nel 1088. Prima Università del mondo occidentale e prima sede deputata allo studio del Diritto.
"La Grassa", per le sue tipiche e squisite pietanze: tortellini, mortadella, lasagne, tagliatelle al ragù e crescentine, sono solo alcuni dei prodotti caratteristici di questa capitale del gusto.
"La Rossa", non solo per il suo passato politico come baluardo della Sinistra italiana del Dopoguerra, ma anche per le mura, le case medievali, i tetti in cotto che colorano di rosso la città. Infine,
"La Turrita", per le oltre cento torri che in passato svettavano in cielo. Oggi come simbolo della città restano le "Due Torri", dette degli Asinelli e Garisenda, le quali si ergono maestose in pieno centro e sopravvissute, insieme a un altro paio di dozzine, a burrascosi secoli di storia. due torri ormai simbolo di questa citta
Iniziamo a conoscere Bologna con un piccolo tour all’interno delle mura.
La dotta, la grassa, la taurina
A PASSEGGIO NEL CENTRO DI BOLOGNA
Piazza Maggiore
PALAZZO DEL PODESTA’
L'edificio attuale è la ricostruzione quattrocentesca dell'antico palazzo duecentesco.
Progettato da Aristotele Fioravanti, fu realizzato in arenaria nel 1483. La torre medievale è opera di mastro Alberto, ed è un vero capolavoro di ingegneria, in quanto non poggia a terra ma sui pilastri del voltone del Podestà. Nel 1525 vengono aggiunte le statue in terracotta dei protettori della città: i santi Petronio, Procolo, Domenico e Francesco. Il palazzo è visitabile solo in occasione di mostre ed eventi.
LA FONTANA DEL NETTUNO
Uno dei principali monumenti di Bologna è senza dubbio la Fontana del Nettuno, apprezzata non solo per la sua bellezza ma anche per la sua storia: la fontana venne fatta in onore del governo pontificio di Pio IV, su richiesta di Pier Donato Cesi, vice delegato pontificio a Bologna. Come Nettuno domina le acque, il Papa domina il mondo.
Il monumento venne commissionato al fonditore Zanobio Portigiani, all’architetto Tommaso Laureti e allo scultore Giambologna.
Giambologna era molto attivo a Firenze presso i Medici. Nel 1560 partecipò, senza successo, al concorso per la realizzazione della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria. Tre anni dopo eccolo realizzare la Statua del Nettuno a Bologna.
La Statua, conosciuta anche come “Il Gigante” a causa della sua mole, ha subito numerosi restauri.
PALAZZO DEI NOTAI
Era la sede dell'antica e potente corporazione dei notai, il cui stemma compare sulla facciata. La parte del palazzo verso la chiesa fu edificata da Antonio di Vincenzo e completata nel 1388, mentre la seconda parte fu realizzata da Bartolomeo Fioravanti verso il 1450. La differenza di stile è riscontrabile nelle bifore.
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PALAZZO DI RE ENZO
Detto Palatium Novum perché aggiunto in un secondo tempo al più antico Palazzo del Podestà, fu poi ribattezzato "di Re Enzo" perché fu per 23 anni la prigione del figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, sconfitto dai bolognesi nella battaglia di Fossalta del 1249. Al pian terreno erano custodite le macchine da guerra dell'esercito bolognese, mentre al re Enzo fu riservato tutto il piano superiore, successivamente ristrutturato da Gian Giacomo Dotti nel 1771. Il palazzo è visitabile solo in occasione di mostre ed eventi.
PALAZZO DEI BANCHI
Fu l'ultimo palazzo ad essere eretto sulla piazza. In realtà più che un palazzo vero e proprio è solo una facciata scenografica per coprire le viuzze del retrostante mercato di mezzo. Risale alla seconda metà del XVI secolo, e fu progettata da Jacobo Barozzi detto il Vignola. Nella facciata si aprono quindici archi, di cui due danno accesso a via Clavature e Pescherie vecchie. Il nome deriva dall'antica presenza di banchi di cambiavalute nei negozi sotto i portici.
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PALAZZO D'ACCURSIO
Il palazzo è costituito da due nuclei distinti. Quello di sinistra è il più antico: nel XII secolo fu dimora della famiglia Accursio, poi dal 1336 fu sede della magistratura comunale, e nella seconda metà del XV secolo fu aggiunta la torre dell'orologio e la Madonna con bambino in terracotta, opera di Nicolò dell'Arca.
La parte di destra è di stile gotico, ed è caratterizzata da otto finestre bifore e dall'ingresso trionfale, nella cui parte superiore si trova la statua di papa Gregorio XIII (l'autore della riforma del calendario).
Il palazzo fu sede del legato papale del XVI al XIX secolo, e al giorno d'oggi è la sede del comune.
All'interno sono visitabili la Cappella e la Sala Farnese, la Sala d'Ercole, e la sala del Consiglio Comunale.
Al secondo piano sono ospitati due musei d'arte: il Museo Morandi, in cui sono esposte 200 opere che percorrono tutta la carriera del pittore bolognese, e le Collezioni Comunali d'Arte Antica, che comprendono opere provenienti da collezioni private (Palagi, Pepoli), opere del trecento bolognese, di Tintoretto, dei Carracci.
L'ex Sala Borsa è oggi sede della biblioteca comunale, e merita una visita visto che all'interno il pavimento di cristallo lascia intravedere resti archeologici del II sec. a.C. e una basilica romana.
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GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI SALA BORSA
Un pavimento in vetro separa il presente dal passato. Ci troviamo all’interno di Sala Borsa, uno dei centri bibliotecari più attivi e importanti d’Italia, ospitato all’interno di Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune di Bologna.
Sotto i nostri piedi la storia della città emerge con prepotenza e ci spinge ad avvicinare lo sguardo e acuire l’attenzione. Ogni giorno gruppi di visitatori vengono condotti in profondità, metro dopo metro, alla scoperta della stratificazione millenaria del cuore della città, in un viaggio a ritroso che dai giorni nostri ci conduce fino al VII sec. a.C.
La Sala Borsa è una grande biblioteca pubblica multimediale: 12.000 mq di spazio, 100.000 volumi all'apertura con una capienza potenziale di 400.000, piazza coperta come fulcro centrale della biblioteca utilizzabile per conferenze, mostre ed altro.
LA BASILICA DI SAN PETRONIO
La chiesa ”incompiuta“ più grande del mondo, la Basilica di San Petronio, dedicata al il Patrono della Città. Osservando la Basilica appare evidente l'incompletezza,
la facciata realizzata a metà e lateralmente l'edificio appare quasi “tagliato con un coltello”, essendo le navate laterali chiuse da muri rettilinei.
Nonostante questo, la Basilica di San Petronio è la Chiesa Gotica in mattoni più grande del mondo. La sua storia affascina e fa discutere e le ragioni della sua incompiutezza sono un misto di realtà e leggenda.
La volontà di costruire la Basilica di San Petronio non fu della Chiesa Romana ma della Borghesia artigiana, mercantile e professionistica, che allora era al governo della Città. Il progetto iniziale, già imponente, venne rielaborato da Arduino degli Arriguzzi che ne realizzò uno a forma di croce latina, che avrebbe superato in grandezza la Basilica di San Pietro a Roma, facendone la Chiesa più grande del mondo. Gli ecclesiastici furono molto contrariati per non essere stati interpellati e, secondo la leggenda, per impedire che il primato della Basilica di San Pietro fosse superato, Papa Pio IV, bloccò la realizzazione del progetto, dando inizio, ai lavori per la costruzione dell’Archiginnasio (che divenne la prima sede unica al mondo delle università, e rimase sede dell’Università di Bologna fino al 1803).
In realtà, gli storici ritengono che fu la mancanza di fondi a impedire il compiersi dell’intero progetto, poiché, senza il contributo della chiesa, i bolognesi furono gli unici finanziatori, ma tutti i cittadini sostengono che non si compì il progetto perchè
il Papa lo impedì.
Piazza Santo Sefano
MERCATO DELL’ANTIQUARIATO DI PIAZZA SANTO STEFANO
La piazza Santo Stefano è spesso utilizzata per manifestazioni musicali e spettacoli e ospita la 2° domenica e sabato precedente di ogni mese il mercato dell’antiquariato.
Il mercato è molto raffinato e offre una grande varietà di oggetti ed elementi di arredo per tutte le tasche.
PIAZZA SANTO STEFANO
Piazza Santo Stefano è uno degli scorci più caratteristici della città. In realtà, più che una piazza, è uno slargo che si origina da via Santo Stefano e conduce alle due Torri. Il complesso monumentale che domina la piazza è la Basilica di Santo Stefano, comunemente conosciuta come “sette chiese”. Si articola infatti su sette edifici sacri costruiti e rielaborati in epoche diverse, prevalentemente per opera del santo patrono di Bologna, San Petronio.
La piazza è circondata dai portici dei palazzi nobiliari che vi si affacciano, di origine gotica e rinascimentale, variamente rimaneggiate nei secoli. Oltre a mettere in risalto la monumentale Basilica di Santo Stefano, la piazza permette al visitatore di vedere in tutta la loro bellezza questi edifici che la circondano. Da un lato, sulla sinistra, Casa Berti con affreschi di Gaetano Gandolfi, il Palazzo Isolani e il quattrocentesco Palazzo Bolognini Isolani, all’interno del quale si sviluppa Corte Isolani che conduce direttamente su strada Maggiore. Sul lato opposto, quello destro, il cinquecentesco Palazzo Bolognini Amorini Salina.
LA BASILICA DI SANTO STEFANO
La chiesa di Santo Stefano ha la storia più originale di tutta Bologna. Sorta sulla base di un antico tempio pagano, fu immaginata come copia fedele del Santo Sepolcro di Gerusalemme, vide nei secoli una serie di ampliamenti che portarono a ben sette chiese, e una di queste chiese divenne talmente famosa per un ritrovamento inaspettato che fu necessario un intervento "straordinario" del papa.
Delle sette chiese originarie al giorno d'oggi ne rimangono quattro, solo una ha portato il nome di S. Stefano ma in un periodo incerto tra il V e l' VIII secolo, gli e’ stato cambiato in Santo Sepolcro, e del protomartire non è rimasta nemmeno una cappella.
Comunque l'intero complesso è ricordato come Ecclesia Sancti Stephani e al giorno d'oggi comunemente indicato come Santo Stefano alle sette chiese.
La storia comincia una notte dell'anno 429, quando a papa Celestino I appare in sogno San Pietro che gli ordina di consacrare Petronio vescovo di Bologna.
Petronio aveva abbandonato una posizione sociale molto elevata per entrare nell'ordine sacerdotale, aveva meditato come eremita nei deserti egiziani, ma soprattutto aveva visitato più volte Gerusalemme, tornandone arricchito di informazioni e con diverse reliquie, tra cui il piede sinistro di Santa Caterina e un frammento della vera croce (a detta di alcune malelingue comprate per 3000 pezzi d'oro da mercanti saraceni). Decise pertanto di ricostruire a Bologna una Gerusalemme da dedicare ai suoi fedeli locali.
Il progetto comincia dalla trasformazione in battistero cristiano di un antico tempio di Iside, che attorno all'anno 100 era stato eretto da una ricca matrona bolognese. l'iniziazione al culto di Iside prevedeva un rituale molto simile a quello del battesimo. La fonte originaria viene riconsacrata con l'acqua del Giordano, e il colonnato circolare a cielo aperto che la circonda viene chiuso con un muro e sormontato con una cupola. Le colonne esistono ancora oggi all'interno del battistero: le colonne originali del sacrario di Iside sono quelle in cipollino nero (sette in tutto), mentre quelle in mattoni sono state aggiunte dopo.
LE DUE TORRI
https://www.duetorribologna.com/Simbolo di Bologna, le Due Torri caratterizzano lo skyline della città da molti secoli. Le Due Torri non erano le uniche presenti in quest'area: ve ne erano infatti altre tre nell'angolo compreso tra via Rizzoli e Piazza della Mercanzia. Vennero tuttavia abbattute nel 1919 nell'ambito di lavori fatti per motivi di “sicurezza e viabilità”, che portarono all'allargamento dell'arteria di via Rizzoli.
LA TORRE DEGLI ASINELLI
La torre prende il nome dalla famiglia degli Asinelli, che la costruì a cavallo tra il 1109 e il 1119.
È alta quasi 100 metri ,venne spesso utilizzata non come avamposto per la difesa privata, bensì pubblica.
La Torre degli Asinelli è anche una delle poche torri attualmente visitabili del centro storico. Chi riesce a superare la fatica dei 498 gradini, è premiato con una vista mozzafiato. Il basamento della torre è avvolto da un edificio quattrocentesco, detto rocchetta, che nei secoli passati accoglieva le guardie di turno. I negozi che occupano oggi questo spazio, senza alterarne le caratteristiche originali, riescono a restituirci uno spaccato verosimile di come dovessero essere le botteghe medievali di Bologna. Ai piedi delle torri infatti si svolgeva “mercato di mezzo”. Pare che durante il controllo visconteo della città di Bologna venne costruita un'impalcatura lignea che collegava le due torri, dalla quale le guardie potessero meglio controllare il turbolento mercato cittadino ed anticipare eventuali focolai di insurrezione.
LA TORRE GARISENDA
La torre più bassa prende il nome di Garisenda ed è conosciuta in città per la sua incredibile pendenza (pende addirittura di più di quella di Pisa!).
La torre Garisenda non è attualmente visitabile ma viene costantemente controllata e monitorata dai tecnici per verificare la stabilità dell'edificio. È alta 47 metri, e la sua pendenza è causata da un cedimento del terreno sottostante che avvenne già durante la costruzione.
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LA BASILICA DI SAN DOMENICO
La Basilica di San Domenico è una delle chiese bolognesi più ricche di storia d'arte e fu eretta dai Frati Domenicani come luogo in cui conservare le spoglie di San Domenico di Guzman, fondatore dell'ordine e giunto a Bologna intorno al 1200. All ' interno sono conservate inestimabili opere d'arte di autori come Guercino, Filippino Lippi e Ludovico Carracci. Nella Cappella di San Domenico sorge l'arca impreziosita da sculture di Michelangelo, Nicola Pisano, Alfonso Lombardi e sormontata da una cimasa marmorea modellata nel 1469-73 da Niccolò da Puglia detto "dell'Arca", autore anche del Compianto sul Cristo Morto conservato nella chiesa di Santa Maria della Vita. Capolavoro dell'intarsio rinascimentale è il coro ligneo di Fra 'Damiano da Bergamo, definito dai contemporanei l'ottava meraviglia del mondo e ammirato anche dall'imperatore Carlo V. La chiesa presenta anche una torre campanaria, eretta nel 1313 in stile gotico e alta 51 metri. Mentre il Convento di San Domenico ospita la Biblioteca con un patrimonio di 90.000 volumi riguardanti temi di filosofia, teologia, storia e spiritualità domenicana.
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LA CATTEDRALE METROPOLITANA DI SAN PIETRO
La cattedrale di Bologna ottenne il titolo di 'Metropolitana' nel 1582, quando Papa Gregorio XIII conferì alla diocesi della città la carica arcivescovile.. Le prime testimonianze dell’edifico risalgono al secolo X, ma le radici affondano negli inizi dell’era cristiana.
La cattedrale ha subito diversi cambiamenti nel corso dei secoli, in quanto devastata da un incendio nel 1131 e rimessa a dura prova da un terremoto nel 1222.
La veste che oggi vediamo è dovuta agli architetti Floriano Ambrosini, Alfonso Torreggiani e Cosimo Morelli che, nel 1605, la ristrutturano, causando però la perdita dell’originaria struttura romano-gotica. All'interno della chiesa è possibile ammirare i dipinti di Prospero Fontana, Ludovico Carracci, Marcantonio Franceschini e Donato Creti e due gruppi plastici: un Crocifisso fra la Madonna e S. Giovanni Evangelista in legno e un Compianto sul Cristo morto.
Il campanile è alto 70 metri e si classifica come seconda torre della città, pur trattandosi in realtà di due torri edificate in tempi diversi messe una dentro l’altra.
La campana è la più grande suonabile “alla bolognese”, in modo ritmato e ruotandola completamente, e pesa 33 quintali.
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LA CHIESA DI SAN MICHELE IN BOSCO
La Chiesa di San Michele in Bosco è un imponente complesso architettonico comprendente la chiesa e l'adiacente ex convento degli Olivetani. Si erge in uno dei punti più panoramici dei colli a ridosso di Bologna e il suo sagrato costituisce uno splendido balcone sulla città e sulla pianura fino alla catena alpina.
Di origini remote, la chiesa venne ricostruita svariate volte. Il complesso è stato usato per i più diversi propositi: nel periodo napoleonico fu prima caserma e poi secoli prigione, divenne in seguito villa per il Legato Pontificio e più tardi residenza per il Re d'Italia. In più, poco prima della fine dell'800, il complesso fu adibito a sede dell'Ospedale Rizzoli, dove tuttora sono sepolti i grandi ortopedici dell'Istituto.
All'interno della chiesa, nel presbiterio, la porta di destra conduce al lungo corridoio dell'antico convento, noto come il "Cannocchiale", perché grazie a un effetto ottico, sembra di poter toccare la Torre degli Asinelli. Il complesso ospita anche il Centro Putti e la Biblioteca Centrale, intitolata al Re Umberto I e una delle più complete e rare collezioni librarie esistenti in campo ortopedico.
BOLOGNA LA CITTA’ DEI CANALI
Nel XII secolo Bologna era uno dei principali centri di scambio commerciale, grazie alla fitta rete di canali che consentivano di scambiare enormi quantità di merci e mettevano in moto i numerosi mulini industriali per la lavorazione dei tessuti.
La necessità di disporre di una rete di canali artificiali era dovuta anche alla mancanza di un corso d’acqua che la bagnasse per intero e alla troppa lontananza dal mare.
Fu per merito dei canali che Bologna poté espandersi e diventare il centro tessile più importante d’Italia. Sul calare del dodicesimo secolo si sviluppò in maniera consistente la lavorazione della seta, grazie ad una particolare tecnologia che permetteva di produrre seta di qualità a minor prezzo. Per qualche secolo, dal Quattrocento al Settecento, Bologna fu la capitale europea della lavorazione della seta sviluppata in tutti i suoi passaggi, più di un terzo della popolazione ne traeva profitto.
La grandiosità dei canali di Bologna è testimoniata dalle 353 opere per 27 chilometri che si collegavano al fiume Savena e al Reno, oltre che al torrente Aposa: un sistema di canali maestoso per il XII secolo che permetteva di navigare fino al fiume Po.
Le acque venivano convogliate nei canali grazie ad un sistema di chiuse e le più importanti erano quella di Casalecchio e quella di San Ruffillo.
Il sistema di canali di Bologna era così ramificato e utile che permise alla flotta della città di sconfiggere, durante la battaglia di Polesella, la flotta nemica della Serenissima e di creare un sistema postale che permetteva di raggiungere le città di Ferrara e Venezia.
La costruzione dei primi canali iniziò per iniziativa privata, per opera della famiglia Ramisani, ma ben presto vennero presi in gestione dal comune.
Per approfondimenti Canali di Bologna
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LA PICCOLA VENEZIA E LA BOLOGNA SOTTERRANEA.
I principali canali del centro di Bologna sono sotterranei, i canali di Savena, di Reno, del Navile, del Cavaticcio ed delle Moline. Oggi solo alcuni tratti sono visibili : un tratto del canale Cavaticcio presso l’omonimo parco, e un tratto del canale delle Moline.
Il canale delle Moline nel dodicesimo secolo forniva energia per circa 15 mulini della città uno scorcio è oggi visibile attraverso la finestrella di via Piella, riaperta nel 1998 .
La finestrella di Bologna sembra una piccola polaroid circondata da murales, e quando ci si affaccia si può scorgere un piccolo rivolo d’acqua che scorre tra i palazzi antichi della città e si percepisce quella che era la vita di un tempo.
UNA GITA FUORI PORTA
IL SANTUARIO DI SAN LUCA A GUARDIA DI BOLOGNA
il santuario posto sul Colle della Guardia rappresenta uno dei simboli di Bologna.
Nel 1160, sul colle della Guardia, le sorelle Azzolina e Bice di Rambertino di Gherardo di Guezo, fecero costruire un piccolo eremo e vi posero un’immagine della Madonna con Bambino che si credeva dipinta dall’apostolo Luca. L’eremo venne ampliato e abbellito nel corso degli anni, e la sua struttura definitiva venne progettata, fra il 1723 e il 1757, da Carlo Francesco Dotti che la realizzò, aggiungendo il loggiato e le tribune, nel 1775. Questa edicola dalla planimetria curvilinea che ricorre all'uso della colonna libera rappresenta, insieme allo spazio antistante alla basilica, l'unico spazio barocco esterno presente in città. Un secolo prima, nel 1674 con la costruzione a Porta Saragozza dell'arco Bonaccorsi di G. G. Monti, era iniziata anche la costruzione del lungo portico che unirà per sempre la Basilica alla città, agevolando la processione che ogni anno dal 1433 conduce la bizantina Madonna con Bambino alla cattedrale durante la settimana dell'Ascensione.
Lo splendido portico, il colle e la basilica costituiscono una delle maggiori attrazioni di Bologna, uno dei grandi capolavori della città.
LA NASCITA DEI PORTICI DI BOLOGNA
Elemento caratteristico di Bologna sono i portici. La città ha, solo nel centro storico, più di 38 km di porticati, 53 km se si aggiungono quelli fuori porta.
Bologna è la città più porticata al mondo e, per la loro importanza artistica e culturale, i portici bolognesi sono stati candidati a diventare Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Qui troviamo portici da record tra i quali quello di San Luca, il più lungo del mondo, con i suoi 3.796 metri di lunghezza e le sue magnifiche 666 arcate.
Ma come sono nati i portici? La prima testimonianza risale al 1041: in città era in corso un forte incremento della popolazione, dovuto all’Università di Bologna, che attraeva moltissimi studenti e accademici, e all’immigrazione dalle campagne vicine.
Ci si trovò di fronte a una vera e propria emergenza abitativa, ed emerse l’esigenza di nuovi spazi urbani. I cittadini decisero quindi di aumentare la cubatura delle proprie case, ampliando i piani superiori tramite sporti in legno sorretti dal prolungamento delle travi portanti del solaio e, in caso di forte sporgenza, da mensole dette “beccadelli”. Con il passare del tempo, gli sporti si ingrandirono e divenne necessario costruire colonne di sostegno dal basso, che ne impedissero il crollo. Nacquero così i portici. I bolognesi ne compresero subito la grande utilità, offrivano infatti riparo dal sole e dalle intemperie, permettendo a cittadini e turisti di attraversare la città con qualsiasi condizione atmosferica. I portici favorirono anche lo sviluppo di attività commerciali e artigiane, oltre a rendere più abitabili i pianterreni, allontanandoli dalla sporcizia delle strade.
Nel 1288, il Comune di Bologna stabilì che tutte le case nuove dovessero essere costruite con il portico in muratura, mentre quelle già esistenti che ne fossero prive erano tenute ad aggiungerlo. Tuttavia, a oggi, sopravvivono ancora otto portici in legno.
I MUSEI DI BOLOGNA
Ampia è la proposta di questa città 50 musei conservano un patrimonio e una ricchezza di proposte uniche per la qualità delle opere esposte e la diversità dei temi e dei periodi storici, dalla preistoria ad oggi. Di seguito forniamo l'indicazione di quelli piu' significativi.