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COSA FARE

L'APPENINO BOLOGNESE 

 

Ci troviamo nell'Appennino bolognese è la porzione dell'Appennino tosco-emiliano, compresa nel territorio della Città metropolitana di Bologna, ne fanno parte da est a ovest, le valli: dell'Idice, dello Zena, del Savena, del Sambro, del Setta, del Brasimone, del Limentra, dell'Orsigna, del Reno, del Vergatello, del Lavino e del Samoggia.

L'Appennino Bolognese e’ un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive, nel quale si nascondono borghi deliziosi, località di interesse storico e naturalistico e, soprattutto, paesaggi spettacolari

Le passioni sono poi il fil rouge che lega i percorsi della provincia di Bologna. Dallo sport all’aria aperta passando per, le terme e il benessere. Non mancano poi i luoghi legati ai motori che hanno reso l’Emilia Romagna celebre in tutto il mondo, la sua cucina e i vini da capogiro, e naturalmente lo straordinario patrimonio artistico e culturale di Bologna.

Ci si può immergere nella natura facendo trekking tra boschi o trekking urbano partendo da Bologna per scoprire, tra passato e presente, la ricca tradizione artistica custodita nei borghi e fuori porta, tra vicoli e case in pietra, dove il tempo pare che  si sia  fermato.

Salire verso le vette in sella ad una e-bike, deliziare il palato con i prodotti tipici della cucina bolognese e montanara,  alla scoperta di una cultura ancora autentica.

L’Appennino Bolognese offre tutto questo e molto altro . 

PANORAMA VILLA DI CASSANO

Scoprite il territorio in base ai vostri interessi

PANORAMA MONTERENZIO

IL TERRITORIO DI MONTERENZIO CHE COSA VISITARE 

 
Una breve guida per chi desidera rimanere nelle immediate vicinanze della Meridiana House .

Il territorio di Monterenzio, adagiato tra le valli dei torrenti Sillaro ed Idice, costituisce uno dei più ampi comuni dell’Appennino sud orientale della provincia di Bologna. La sua particolare conformazione lo vede estendersi lungo le due valli, a partire da pochi chilometri a sud della via Emilia per terminare al confine con la Toscana.

LUOGHI DI INTERESSE TERRITORIO DI MONTERENZIO
Museo civico archeologico Luigi Fantini

Pur ricco di testimonianze di epoche diverse, il territorio di queste vallate si identifica dal punto di vista archeologico soprattutto con la sua evidenza più importante, quella dell'insediamento etrusco-celtico di Monte Bibele.

Per l'inedita associazione di abitato e necropoli, Monte Bibele si è rivelato uno dei siti di maggior interesse per l'archeologia dei Celti in Italia.

Gli scavi infatti hanno portato alla luce cisterne, tombe, case, strade e molti oggetti d'uso quotidiano degli antichi abitanti dell'insediamento, come vasellame contenente semi carbonizzati, utensili, ornamenti, armi, monete.

Questi reperti sono oggi visibili nel Museo Civico Archeologico "Luigi Fantini". 

Santuario Campeggio

Del Castello di Monterenzio le cronache parlano fin dal 1298: devastato dalle truppe del Barbarossa e dalla guerra fra Bologna e Ferrara, se ne perdono le tracce alla metà del 1300.

Delle origini medievali del centro restano però molte testimonianze: fra Monterenzio Nuovo e Monterenzio Vecchio

Diversi sono gli edifici religiosi visitabili:

la Chiesa del Cristo Re (1938) che contiene una icona scultorea del Cristo Re in pietra nera ,

la Chiesa di San Alessandro arroccata su un alto sperone di roccia, a Bisano.

il Santuario di Campeggio, definito la “piccola Lourdes bolognese” poiché, pur non essendo legato a nessuna apparizione o manifestazione prodigiosa della Madonna, si tratta di una riproduzione artificiale della famosa Grotta di Massabielle.

Santuario Monte delle formiche

Monte delle Formiche ed il suo Santuario Santa Maria di Zena, un luogo dove storia, sacralità e leggenda si intrecciano, conferendo unicità a questo cammeo della fede.

Dalla notte dei tempi, infatti, il monte diventa teatro di un inspiegabile fenomeno: sciami di formiche alate della varietà “Mirmyca scabrinodis”, vengono ad accoppiarsi e a morire proprio sulla cima del monte e sul sagrato della chiesa.

Un mistero della natura che coincide con la ricorrenza della natività della Madonna, che si celebra con una grande festa religiosa nelle due domeniche comprendenti l’otto settembre.“

Trekking

l’Emilia Romagna è solcata da molti cammini spirituali e antiche vie di commercio che oggi come un tempo conducono i pellegrini verso i luoghi santi della cristianità. 

Il territorio regionale è attraversato da 18 cammini e vie di pellegrinaggio, interamente mappati e in maggioranza segnalati tramite indicazioni, da percorrere a piedi o in alcuni casi anche in bicicletta. Di questi 12 sono inseriti nell'Atlante Digitale dei Cammini Italiani del MIBACT, che raccontano la memoria storica e culturale del paese.

Lungo i cammini si incontrano paesaggi rigogliosi e imponenti montagne ma anche siti di interesse storico-artistico.

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Tra questi ne menzioniamo alcuni tra i più interessanti dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico, vicini a dove ci troviamo.

 

Flaminia Militare antica via utilizzata inizialmente dalle truppe romane per consolidare la presenza latina in territorio celtico non appena questo fu conquistato.

Via degli Dei , un antico tracciato utilizzato dagli Etruschi e dai Romani che collega Bologna a Firenze attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano. Il cammino comprende 5 tappe e si adatta bene a vari livelli di esperienza: i panorami spettacolari sono garantiti.

 

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la Via della Lana e della Seta , un itinerario di trekking che unisce Bologna e Prato, due città accomunate dalla loro importante storia produttiva e che permette di immergersi nelle bellezze naturali dell'Appennino Tosco-Emiliano.

 

La Mater Dei che collegano i principali santuari mariani da percorrere in 6 tappe da Bologna alle cime dell’Appennino bolognese, attraversando 9 comuni.

la Via di Fantini: da Monterenzio a San Benedetto del Querceto.

Si ripercorrono  i passi del noto speleologo bolognese Luigi Fantini toccando diversi luoghi interessanti dal punto di vista naturalistico e storico, dal Contrafforte Pliocenico, alle zone dove si fermò il fronte nell’inverno del 1944 , all’area archeologica di Monte Bibele.

CONTRAFFORTE PLIOCENICO

Per chi desidera immergersi nella natura fare una semplice passeggiata piuttosto che trekking o utilizzare una bike, il territorio offre numerosi soluzioni :riserve parchi attraversati da percorsi ben segnalati anche per i meno esperti.  

Monterenzio si trova al confine orientale della Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico.

La Riserva offre panorami spettacolari ed unici, caratterizzati dalle rocce di arenaria di colore dorato che attraversano le valli scavate dai fiumi Reno Savena ed Idice.

Durante il Pliocene tra i 2 e i 5 milioni di anni fa , l’intero territorio faceva parte di un golfo marino, e’ facile quindi imbattersi in vari reperti fossili incastonati nella roccia. Alcuni reperti fossili ritrovati sono ora visibili presso il Museo di Geologia Paleontologica dell’ Università di Bologna tra questi il fossile della balenottera di Gorgognano.

Parco_dei_gessi

Gli amanti del free climbing possono scalare pareti di varia difficoltà nella riserva, ricordiamo le più conosciute la Rocca di Badolo e Fosso Raibano.

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Nelle immediate vicinanze di Monterenzio, per gli appassionati di speleologia nel Parco Regionale dei Gessi dell’ Abadessa si trovano oltre 100 grotte formatesi grazie a fenomeni carsici che caratterizzano questa zona, oltre ad inghiottitoi e cavità naturali si tratta del più grande parco carsico dell’Emilia Romagna.

Dinosauri MUSEO LUIGI DONINI

Tra le grotte di maggior interesse, La Grotta della Spippola scoperta nel 1932, all’interno della quale si trova un percorso di 700 m che da la possibilità di vedere l’attività dell’acqua che ha dato vita a solchi e stalattiti. Un altra escursione interessante e’ quella alla Grotta del Farneto uno dei più importanti insediamenti preistorici dell’appenino bolognese.

Merita di essere visitato anche il Museo della Preistoria "Luigi Donini" a San Lazzaro di Savena, spicca nel panorama della museografia regionale per l’originalità dei contenuti e per le profonde connessioni che stabilisce con un territorio ineguagliabile sotto il profilo delle emergenze naturalistiche ed archeologiche.

Parco del miele e delle api

In Emilia Romagna tra fine ‘800 e inizio ‘900, furono gettate le basi per l’apicoltura moderna.

Non è un caso quindi che nel 1933 sia sorto proprio a Bologna l’Istituto Nazionale di Apicoltura, e che nei pressi di Monterenzio, Il Consorzio Nazionale Apicoltori abbia creato il Parco delle Api e del Miele che permette a grandi e piccini di scoprire dal vivo come viene prodotto il miele.

La visita è possibile solo su prenotazione in occasione degli Open Days o per gruppi. 

TERME

Se ci si vuole concedere una rilassante pausa, nella  Valle del Sillaro troviamo  Il Villaggio della Salute Più, che comprende  le Terme dell’Agriturismo, ma non solo anche l’Acquapark, aperto nella stagione estiva ,un parco acquatico, che accoglie gli ospiti con acqua scivoli, piscine, vasche idromassaggio e spazi verdi, e l’ Azienda Agricola specializzata in agricoltura biologica.

A poca distanza si trova l’Oasi di Zello: naturismo ed ecoterapia nel bosco secolare, in un antico podere con castagneti e una bellissima casa del 1200.

VILLAGGIO DELLA SALUTE NATURA WORLD

Dal Villaggio della Salute Più parte inoltre l’ambizioso progetto Natura World è la più grande palestra realizzata nella natura e con la natura.

Parte dalle valli del Sillaro, Idice e Santerno, si allunga verso l’Appennino Tosco-Emiliano, a cavallo tra Emilia, Romagna e Toscana, e arriva fino ai passi della Raticosa e della Futa con una estensione di 60.739 ettari (607 Km2) e comprende 302 Km complessivi di percorsi.

Ognuno di essi è caratterizzato da un Indice di Fitness molto particolareggiato ed è stato interamente geomappato per essere affrontato via gps.

Una parte della sua area boschiva è protetta dalla Comunità Europea come SIC (sito di interesse comunitario per la biodiversità).

museo della linea gotica delle terre nos

L’Appenino tra Toscana, Marche ed Emilia-Romagna nella seconda guerra mondiale in Italia e’ stato testimone di tante  vicende accadute tra l'estate 1944 e la primavera 1945, il fronte alleato vi si assestò per sette mesi.

Le vicende belliche hanno lasciato viva testimonianza attraverso i reperti che sono oggi visibili nei diversi musei sparsi sui luoghi dove allora sorgeva la Linea Gotica di fortificazione tedesca.

 

Tra questi il MUSEO DELLA LINEA GOTICA NELLE NOSTRE TERRE che si trova presso il palazzo rurale del Villaggio della Salute. In esposizione oggetti e reperti storici che sono stati trovati nei dintorni del Villaggio e nella zona della vicina frazione di San Clemente.

Boston By Wey

Cinque chilometri a valle del Villaggio, nel bosco vicino a Ca’ di Lucca e Ca’ del Sasso si può visitare una sorta di museo a cielo aperto con trincee e camminamenti ancora riconoscibili. Si tratta di un caposaldo inglese, uno dei rari esempi di trinceramento alleato sulla Linea Gotica.

 

All’altezza del piccolo abitato di San Clemente si attraversa la SP21 e si procede imboccando Via Calvanella, cosidetta “Boston by way”, strada inghiaiata che risale dolcemente il Rio S. Clemente. Realizzata durante il secondo conflitto mondiale ed utilizzata dall’esercito americano per rifornire la linea del fronte posto in prossimità di M. Grande, la carrozzabile giunge in località Canovetta sul panoramico spartiacque che verso nord origina il Torrente Quaderna.

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Per chi ha voglia di emozioni e il brivido dell’imprevisto Triton Park, il parco avventura è immerso nel verde di Monte Oggioli Alpe di Monghidoro a 1.000 metri di quota.

 

Il parco è dotato di diversi percorsi quali funi, trapezi, tunnel di rete, passerelle fisse e mobili. I percorsi praticabili sono sette, cinque per adulti e due per bambini, con diversi gradi di difficoltà. Il Triton’s Park offre anche un’area pic-nic attrezzata e gratuita con barbecue e uno spettacolare laghetto.

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