RISERVA NATURALE CONTRAFFORTE PLIOCENICO
La Riserva, che dista una ventina di chilometri da Bologna è la più ampia di tutta la regione.
La Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico, nell'alta collina bolognese tra i comuni di Sasso Marconi, Monzuno e Pianoro, tutela un singolarissimo e maestoso allineamento di pareti arenacee che si eleva, per una quindicina di chilometri, trasversalmente alle valli di Reno, Setta, Zena e Idice, culminando nei rilievi di Monte Adone, della Rocca di Badolo e di Monte Rosso e, poco oltre l’area protetta, monte delle Formiche.
Nella Valle del Setta la riserva fronteggia il settore più settentrionale del Parco storico di Monte Sole. Le peculiari morfologie del Contrafforte hanno dato origine ad ambienti diversificati e contrastanti, che rivestono un notevole interesse floristico e faunistico.
L'AREA PROTETTA
Gli aspetti geologici, geomorfologici e paleontologici, strettamente correlati alla straordinaria evidenza paesaggistica del lungo bastione roccioso, sono sicuramente la componente di maggiore rilievo naturalistico della riserva.
L'interesse botanico dell'area è legato in primo luogo alla presenza di specie mediterranee favorite dal microclima creato dalle pareti rocciose, con alcune specie floristiche decisamente rare, e alla coesistenza a breve distanza, in alcune vallecole dei versanti settentrionali, di specie tipiche di ambienti freschi e quote più elevate.
Dal punto di vista faunistico spiccano alcune rarità, in particolare uccelli, rettili e anfibi, la cui presenza è avvantaggiata da anfratti rocciosi e altri microhabitat poco accessibili.
Per il suo notevole valore in termini di habitat e specie vegetali e animali di interesse comunitario il territorio della riserva è stato riconosciuto nel 2006 come sito di interesse a livello europeo, mediante la definizione del SIC-ZPS Contrafforte Pliocenico, che comprende una porzione di territorio molto maggiore (2.628 ettari) rispetto a quella già molto ampia della riserva (757 ettari).
La riserva è stata istituita con lo scopo di conservare gli ambienti naturali, le emergenze geologiche, la flora e la fauna ed inoltre per promuovere interventi di riqualificazione ambientale, tutela della biodiversità, ricerca scientifica ed educazione ambientale.
La superficie interessata dalla riserva è stata suddivisa in due zone: la “zona 1” di interesse geologico, vegetazionale e faunistico e la “zona 2” a carattere agroforestale, destinata alla conservazione della qualità ambientale e alla regolamentazione dei rapporti tra attività antropica e ambiente naturale.
PUNTI DI INTERESSE DEL PARCO
CENTRO TUTELA E RICERCA FAUNA ESOTICA E SELVATICA MONTE ADONE
Via Brento, 9
40037 Sasso Marconi BO
Tel. e fax 051 847600 - info@centrotutelafauna.org
Il centro, nato nel 1989, opera su base volontaria e attraverso accordi con enti pubblici e facoltà universitarie per il soccorso, il recupero e il ricovero, di animali abbandonati, feriti, confiscati, di provenienza sia esotica che autoctona. Il centro è visitabile (previa prenotazione) il sabato e la domenica pomeriggio nel periodo maggio-settembre. La durata della visita è di circa tre ore. Le scolaresche possono accordarsi per visite in altri giorni della settimana.
ITINERARI DEL PARCO
Il territorio della riserva è attraversato da una rete viaria minore che, oltre alle strette e suggestive strade asfaltate che collegano le poche località prossime al Contrafforte, a volte con magnifici scorci sulle ripide pareti, comprende sterrate e sentieri spesso antichi e tradizionalmente utilizzati per raggiungere i luoghi storici e le cime dei rilievi o per percorrere il panoramico crinale.
La rete escursionistica dell’area protetta è stata oggetto di un puntuale lavoro di riorganizzazione e adeguamento, svolto in collaborazione con la sezione bolognese del Club Alpino Italiano, che ha portato alla definizione di una rete di sentieri, che sono anche gli unici percorribili, segnalati con modalità classiche: segnavia, su tronchi e roccia; cartelli a freccia, su supporto autonomo, con indicazione del numero del sentiero, della località più prossima (in alto) e della meta finale (in basso) oltre all’eventuale itinerario di lunga percorrenza, sulla punta.
Il riordino della rete escursionistica ha comportato la chiusura di una serie di piste e tracce poco razionali e in alcuni casi decisamente pericolose, la posa di pannelli informativi in corrispondenza dei cosiddetti punti di “entrata”, la posa di staccionate, cartelli e altri accorgimenti per evitare il passaggio in punti particolarmente problematici o delicati dal punto di vista ambientale, vari interventi di manutenzione dei tracciati.
L'area del Contrafforte è attraversata da tre percorsi escursionistici di più giorni.
La "Traversata delle cinque valli" (T5V) è un itinerario che si sviluppa da Monteveglio a Ozzano Emilia e attraversa tutta la riserva da Ovest ad Est;
la "Via degli Dei" (VD) è un lungo itinerario che congiunge Bologna a Firenze costeggiando la riserva fino a Monte del Frate e attraversandola in corrispondenza di Monte Adone e Brento;
la Via dei Santuari (VS) è un itinerario che collega Bologna a Prato toccando alcuni dei più suggestivi edifici sacri dell'Appennino e attraversa la riserva tra la località Commenda e Battedizzo.
Tra le molte opportunità a disposizione vengono proposti alcuni possibili itinerari di qualche ora.
ANELLO DI MONTE ADONE
Partenza: Brento (463 m) Punto più elevato: Monte Adone (654 m) Lunghezza: 5 km Durata: 2.30 ore
L’itinerario, che offre ampi panorami e interessanti aspetti naturalistici e storici, è la via più diretta per raggiungere la cima più elevata del Contrafforte Pliocenico (la salita è lunga poco più di un chilometro e mezzo); presenta un discreto dislivello (poco meno di 200 m) ma si sviluppa per un tracciato non lungo e abbastanza agevole, su sentieri ben riconoscibili e strade sterrate.
Dalla vetta si può poi chiudere il percorso scendendo lungo il crinale e tagliando il versante settentrionale del monte. Nei pressi della vetta e durante la discesa per il crinale, occorre tuttavia fare attenzione nei tratti più impegnativi ed esposti.
L'itinerario ha iniziao a Brento, che si raggiunge dalla valle del Reno, seguendo via Badolo sino all'omonima località, dove si lascia la SP 58 per deviare a destra in via Brento; dopo circa 3 km si incontra un bivio e, imboccando a sinistra via Monte Adone si arriva in breve nel paese. Si può parcheggiare in via Castellazzo, che inizia sulla destra poco oltre la chiesetta di S. Ansano.
Da Pianoro, invece, si segue la fondovalle Savena in direzione Loiano e dopo un paio di chilometri si incontrano, sulla destra, le indicazioni per Brento.
INTORNO A MONTE ROSSO
Partenza: Livergnano (525 m) Lunghezza: 7,5 km Durata: 3 ore
Punto più elevato è sostanzialmente quello di partenza, perché nella prima parte l’itinerario si sviluppa in discesa sino al bivio tra i sentieri 809 e 809A sotto I Sassi (325 m), per poi risalire verso Livergnano
Il semplice itinerario ad anello aggira le pendici di Monte Rosso (591 m), offrendo belle vedute ravvicinate sulle imponenti pareti arenacee che sovrastano Sadurano e interessanti scorci dei boschi freschi che rivestono il versante settentrionale del rilievo. Il percorso si sviluppa in prevalenza su sterrate poco ombreggiate ed è preferibile non percorrerlo nelle ore della giornata con maggiore insolazione; un poco di attenzione è necessaria solo in un tratto di sentiero più stretto all’interno del bosco nel versante orientale del monte.
La pittoresca località di Livergnano si trova lungo la SP 65 della Futa, circa 9 km dopo Pianoro, ed è raggiungibile anche con mezzi pubblici (linea TPER 906 per Monghidoro).
Lasciando l'auto nel parcheggio poco prima dell'abitato, bisogna percorrere un altro centinaio di metri lungo via Nazionale per raggiungere la piazzetta del paese, dove si può fare una deviazione per via della Chiesa e salire al bel pianoro sul quale sorge l'edificio sacro ricostruito nel dopoguerra come quasi tutti i fabbricati del paese, e dal quale si domina un'ampia porzione della collina bolognese, con il santuario della Beata Vergine di S. Luca sullo sfondo.
MONTE DEL FRATE E VALLE DEL RAIBANO
Partenza: Badolo (378 m) - Punto più elevato: Monte del Frate (547 m) - Lunghezza: 7,8 km - Durata: 3 ore
L’ampio anello dell’itinerario si sviluppa, attraverso una piacevole successione di ambienti e paesaggi, tra il panoramico crinale di Monte del Frate (547 m) e le vallette che si approfondiscono alle spalle della Rocca di Badolo (476 m), toccando alcuni dei luoghi di maggiore valore naturalistico della riserva. Il percorso utilizza sentieri ben tracciati e strade sterrate, presenta pochi tratti ripidi che possono risultare scivolosi nei periodi piovosi e richiede una certa attenzione solo lungo il crinale, quando il tracciato si avvicina al ciglio della parete verticale di Monte del Frate.
L'itinerario ha inizio a Badolo, che dista circa 6 km dal casello autostradale di Sasso Marconi.
Il punto di partenza è la chiesetta di S. Michele Arcangelo, dove esiste la possibilità di parcheggio per un limitato numero di auto (6/7).
Dalla chiesa di sale per via Badolo, seguendo le indicazioni del sentiero 110 verso Monte Adone e Brento. Percorsi circa 400mt, dopo l'incrocio con via Brento, si incontra una traccia sulla destra, ben evidente, che si inerpica sulle pendici di Monte del Frate.
MONTE MARIO E PRATI DI MUGNANO
Partenza: Sasso Marconi (103 m)- Punto più elevato: Monte Mario (466 m) - Lunghezza: 9 km Durata: 3.30 ore
Le pendici di Monte Mario (466 m) sono percorse da cavedagne e sentieri che consentono di compiere più escursioni di differente lunghezza e difficoltà, sempre con sviluppo ad anello e rientro attraverso i Prati di Mugnano.
L’anello principale, dopo avere attraversato il parco di un’antica villa nobiliare, sale sulla cima del monte seguendo il panoramico crinale che sovrasta la strapiombante parete occidentale del rilievo.
Due varianti più agevoli, alla portata di tutti, si sviluppano in prevalenza all’interno del folto bosco che riveste le pendici settentrionali del monte. Un’ulteriore alternativa, un poco più lunga, scende dal crinale alla località di Battedizzo per poi risalire la parete occidentale del monte, con qualche passaggio più esposto e impegnativo, e ricongiungersi all’itinerario principale all’estremità meridionale dei Prati di Mugnano. Lungo tutti i percorsi si incontrano emergenze naturalistiche e storiche di notevole rilievo.
Qualche tratto può risultare fangoso nei periodi di pioggia e occorre fare sempre particolare attenzione lungo i tratti di crinale.
L'itinerario ha inizio dalla stazione ferroviaria di Sasso Marconi, raggiungibile in treno con la linea Bologna-Porretta, ma dotata anche di un ampio parcheggio per le auto.
Usciti in via Ponte Albano, si scende a destra e, superato il ponte sul Reno, si gira a sinistra nella trafficata via Vìzzano. Una volta passati sotto l'autostrada, si incontreranno le indicazioni per la Riserva e i cartelli dei sentieri 118 e 122 (coincidenti per i primi 100mt).